Matteo Salvini e l’ingiustificata ossessione per il servizio militare.
Il Vicepresidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana Matteo Salvini pubblica, a mo’ di influencer, il video di due delinquenti mentre aggrediscono un povero commerciante a Roma.
E scrive testualmente: “Roma, commerciante massacrato a sassate da una baby gang.
Un pensiero alla vittima, mi auguro possa riprendersi al più presto.
Servono pene educative esemplari per questi delinquenti, e rimango convinto che alcuni mesi di servizio civile o militare, nella propria città, farebbero bene a molti ragazzi e ragazze.“
Salvini invoca sempre e comunque, anche quando totalmente inopportuno, il servizio militare perché sa che, citandolo a casaccio, può far presa sul gregge che lo acclama in onore dell’educativissima vecchia ‘naja‘.
Mi preme sottolineare che lo squallore odierno è anche figlio delle generazioni passate, generazioni tutte che hanno vissuto in prima persona il servizio militare obbligatorio, frequentemente con esperienze del tutto diseducative, umilianti e vergognose.
Egli stesso è figlio di questo celestiale servizio, e non pare che il risultato sia dei migliori. Anzi…
In una nazione come l’Italia, in cui sono assenti la civiltà, l’educazione e la giustizia, nonché l’onestà in ogni sua forma e la possibilità di realizzazione personale, appellarsi ad “alcuni mesi di servizio civile o militare” appare assolutamente fuori luogo.
Urgerebbero cose molto, ma molto più importanti ed essenziali, e soprattutto le leggi e le dovute punizioni atte alla protezione delle persone oneste.
Ma quando un uomo non ha né capo né coda… non può che pascere le pecore per la propria vana gloria.
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